Ecco la traduzione completa in italiano della recensione di Rafa Gómez su HEAR THE THUNDER CRACK nella rivista POPULAR1, la principale pubblicazione europea di musica e cultura. Shooter Jennings e io siamo grati per le parole gentili e l'acuta intuizione sul nostro lavoro in questo album: JAMES WOODS & SHOOTER JENNINGS “HEAR THE THUNDER CRACK” Breakheart Music Questo è un album davvero unico, se mai ce n'è stato uno. Un album concettuale, narrato e coniato dal protagonista stesso. Tutti noi che siamo cresciuti cinematograficamente sotto l'influenza degli anni '80 poniamo la stella di film come C'era una volta in America, Salvador e True Believer su un piedistallo. James Woods, testimone diretto degli ultimi respiri di un'era che sta cominciando a svanire, ha deciso, all'età di 77 anni, di raccontare alcune delle sue esperienze attraverso canzoni prima che vengano perse nel comune malta dell'oblio. Per questo progetto, si è unito a un vero maestro artigiano della musica: Shooter Jennings. Il risultato non potrebbe essere più soddisfacente. La poesia di Woods è emotivamente potente, eloquente, cupa, dinamica e ironica allo stesso tempo. L'introduzione, in cui Woods stesso condivide le sue impressioni, oscilla tra un tono contemplativo e un'ottimismo quasi giovanile e appassionato. I testi esprimono la liberazione e la potente soddisfazione di coloro che finalmente sistemano i conti con il loro passato e rinunciano alla timidezza. Musicalmente, l'album è superbo. Violini, chitarre, pianoforti, banjos e sassofoni si dispiegano per tutto l'album con l'eleganza caratteristica di un musicista della statura di Jennings. Così, l'ascoltatore è immerso nell'universo di Woods con canzoni come “Hello Friends,” “Café Central,” “Misty Morning,” e “Here We Are.” Naturalmente, Woods non dimentica di sistemare i conti e chiarisce il suo disprezzo per l'industria cinematografica con canzoni come “Hollywood Kills Everything,” forse il brano più rivelatore dell'album. Quest'opera rende giustizia a un uomo che si è sempre comportato con un'arroganza da detective sullo schermo. È un risolvere i conti con coloro che lo hanno messo al bando per le sue convinzioni politiche. In breve, è un album che è sia una dichiarazione personale che una testimonianza artistica di qualcuno che non ha mai smesso di essere fedele a se stesso. *8 RAFA GÓMEZ